.... "La regolazione delle acque fu veramente il problema centrale che ne condizionò l'aspetto fisico, le vocazioni agricole e protoindustriali, l'assetto della proprietà, lo sviluppo demografico e il tenore di vita delle popolazioni, Il nodo venne drammaticamente al pettine, in modo particolare, nei secoli XVII e XVIII, quando il disordine idraulico e le conseguenti inondazioni si scontrarono con una più imperiosa necessità di salvare e di estendere i terreni coltivabili, usando quei mezzi che la tecnica idraulica aveva approntato da secoli e andava via via perfezionando. Ma l'opera era resa ardua non solo da difficoltà tecniche ma da motivazioni economiche e da interessi contrastanti, che non solo opponevano Bologna a Ferrara ma coinvolgevano le legazioni di Romagna, i ducati dell'Emilia superiore e persino lo Stato Veneziano e la Lombardia austriaca, riperquotendosi poi a Roma, lontana capitale di un sempre più anacronistico stato ierocratico."...
(Estratto dalla Prefazione al libro "La pianura e le acque tra Bologna e Ferrara", Mostra cento 18-27 Marzo 1983 - di Mario Fanti).
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